1. Rispondere ai bisogni dei cittadini

1.1 La città della "buona vita"

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Difendere la qualità dei nostri servizi significa avere il coraggio di innovarli. La città è cambiata nella composizione sociale e demografica, negli stili di vita, nelle condizioni di lavoro e nei bisogni. La risposta non sta nel guardare indietro ma nel costruire con coraggio il futuro, progettando la Bergamo di domani con un welfare sostenibile che favorisca la coesione sociale e l’autonomia della persona. Per estendere il welfare a chi ne è escluso occorre concertare il coinvolgimento del privato sociale, della cooperazione, del volontariato e dell’associazionismo dentro una cornice di riferimento fornita dall’ente locale.

L'ATTENZIONE ALLA PERSONA

Sostegno alla fragilità

1. Ad ogni persona in situazione di disabilità è necessario garantire un "Progetto di vita". L’Amministrazione deve avere responsabilità e cura di tale progetto, garantendo la piena inclusione sociale della persona disabile in ogni fase della sua vita. Queste le azioni che intendiamo porre in essere:

  • Rimozione delle barriere architettoniche.
  • Consolidamento degli interventi di accompagnamento della famiglia nella prima fase di diagnosi di disabilità di un bambino.
  • Consolidamento degli interventi di inclusione scolastica dei minori disabili.
  • Interventi di sollievo e di aiuto nelle situazioni di emergenza.
  • Realizzazione di esperienze di "residenzialità leggera", temporanea e preparatoria alla residenzialità definitiva.
  • Realizzazione di residenze per persone disabili in città.
  • Sviluppo di esperienze di inclusione di minori e adulti disabili nei tempi e luoghi consueti della quotidianità (parchi, strutture sportive, biblioteche, ecc.).

2. L’esperienza della fragilità, nell’arco della vita, tocca ogni persona: compito dell’amministrazione pubblica è perseguire il massimo benessere di ciascuno e dell'intera comunità, garantendo anche la prevenzione necessaria alla salvaguardia della salute fisica e mentale.

  • Sviluppo della sinergia con ASL, Aziende Ospedaliere e Istituti specializzati per la promozione della cultura della prevenzione con particolare riferimento alle patologie cardiovascolari e oncologiche.
  • Sostegno alle iniziative dedicate agli stili di vita sana nelle scuole e negli istituti comprensivi della città.
  • Mantenimento e potenziamento della salute mentale.
  • Tutela delle persone affette da demenza e delle loro famiglie, attraverso il supporto alle famiglie con servizi di sollievo e interventi educativi per l'informazione sulla malattia.
  • Prevenzione e contrasto delle ludopatie, limitando gli orari di apertura delle sale da gioco e contrastando la loro vicinanza a luoghi sensibili.

3. La longevità, caratteristica oggi della popolazione della nostra città costituisce certo un dato positivo, ma lo stesso dato impone nuove attenzioni. è necessario ampliare le modalità di assistenza domiciliare per consentire alla persona anziana di rimanere il più a lungo possibile nel proprio contesto di vita.

  • Sostegno alle persone indigenti, non autosufficienti in particolare in caso di necessità di ricovero in strutture residenziali, attraverso la qualificazione dei servizi esistenti e l’intervento economico dove necessario.
  • Costituzione di un fondo di riserva per la contribuzione alle rette per gli aventi diritto in base alla dichiarazione ISEE.
  • Al fine di migliorare l’assistenza agli anziani nel proprio domicilio, sviluppare in collaborazione con il volontariato, azioni di prossimità per fronteggiare particolari eventi e per garantire la percezione di maggiore sicurezza sociale.
  • Incentivazione e supporto all’assistenza domiciliare presso i nuclei familiari, sviluppando le reti di servizi per assistenza, pasti, medicinali a domicilio, telesoccorso.
  • Potenziamento del Centro per il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (CeAD).
  • Valorizzazione del Servizio SAP "Elenco qualificato Assistenti familiari".
  • Sostegno ai luoghi di incontro esistenti nei quartieri per il potenziamento dell’offerta a favore di una serena attività in comunità e in famiglia.
  • Sviluppo dei Centri diurni integrati.
  • Attivazione dello Sportello Badanti per la realizzazione di servizi di badantato condiviso a livello di condominio e/o di quartiere.
  • Diffusione in tutti i quartieri dei progetti di “portierato sociale” o di “custodia sociale” nei con domini e quartieri per monitorare situazioni di difficoltà e solitudine e fornire aiuti per affrontare problemi legati alla quotidianità a carattere temporaneo.
  • Attivazione di “Telefono Argento”, ascolto telefonico rivolto prioritariamente agli anziani in condizione di solitudine.
  • Progetto “Prendi in casa uno studente”, per promuovere la coabitazione tra pensionati autosufficienti e universitari e per condividere compagnia e alloggio.
  • Progetti di scambio intergenerazionale (ad esempio il progetto “ Memorabilia”: costruzione di storie della città).

4. La città vede la presenza di persone in grave difficoltà sociale. La crisi economica ha spinto nella fascia degli emarginati persone che vivevano in condizioni di normalità, determinando una situazione di emergenza.

Ci proponiamo di: coinvolgere i comuni del territorio provinciale in forma istituzionale per il monitoraggio del fenomeno e per il potenziamento degli interventi di reinserimento sociale; favorire e attivare progetti di occupazione attraverso lo strumento delle borse lavoro; favorire l’inclusione sociale anche attraverso progetti che prevedano forme di residenza temporanea; rafforzare lo strumento della convenzione con gli enti e le associazioni del volontariato che si prendono cure della grave marginalità; promuovere eventi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per il superamento delle barriere culturali.

Una particolare attenzione riveste la presenza del Carcere nel territorio cittadino. La città deve riconoscere questa presenza, perseguendo obiettivi di recupero perché "ogni persona reinserita nel suo tessuto sociale è una vittoria della comunità e una vittoria per ogni detenuto".

La cura delle famiglie

Nella nostra città le famiglie, sia quelle tradizionalmente concepite che quelle risultanti dalla diverse scelte e storie di vita delle persone, rappresentano la struttura di base di ancoraggio dei singoli individui che in essa costruiscono legami e tra gli stessi e la comunità. Le famiglie sono quindi elementi centrali di attenzione e cura delle politiche sociali.

  • Azioni di sostegno al "fare Famiglia" e attivazione di sinergie con consultori, provincia e reti sociali per la formazione delle giovani coppie e per la formazione dei genitori.
  • Azioni di sostegno al reddito: potenziamento del "Fondo Famiglia Lavoro" con il contributo delle categorie produttive sull’esempio del Sostegno all’inclusione attiva; applicazione dell’ISEE nelle rette delle mense scolastiche e introduzione della sospensiva del pagamento in caso di licenziamento dal lavoro dei genitori; applicazione ISEE anche per i servizi che accompagnano e integrano l’intervento della scuola (pre/post scuola, aiuto compiti, CRE estivi); ripristino del "Prestito sull’onore" per esigenze particolari delle famiglie di carattere transitorio; ripristino del progetto "Primo anno in famiglia" con integrazione economica rispondente alla necessità di conciliazione dei tempi di vita familiare e lavorativa.
  • Incremento dell’offerta dei Nidi comunali e convenzionati con apertura a nuove forme innovative: nidi part-time, baby parking a ore e a chiamata aperti anche a mamme in cerca di lavoro. Realizzazione di nuovi progetti per i preadolescenti (età 11/14 anni) in collaborazione con reti sociali individuate in base alla numerosità dei residenti.
  • Sviluppo del Centro Famiglia: attivazione dello "Sportello orienta famiglie” per la conoscenza dei servizi esistenti e dello sportello "Aiuto al risparmio"; rafforzamento dei canali informativi per le famiglie; spazi di studio e di ricerca di interventi specifici per le problematiche delle famiglie numerose, in collaborazione con l’associazione ad esse dedicata.
  • Rilancio e rafforzamento della Consulta per le Politiche familiari e della Consulta dell’Infanzia.

Tempi e orari della città

Le politiche urbane del tempo puntano al miglioramento della qualità della vita dei cittadini - nei termini di una migliore conciliazione dei tempi familiari, degli orari di lavoro e degli orari per il tempo libero.

  • Dare piena attuazione al Piano territoriale degli orari della città di Bergamo: coordinare gli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici e privati e dei servizi pubblici; favorire l'uso delle nuove tecnologie negli uffici pubblici a servizio dei cittadini; promuovere politiche di conciliazione relative agli orari nei luoghi di lavoro e incentivare il telelavoro; incrementare il trasporto pubblico e sincronizzarne gli orari non solo con quelli delle scuole ma anche con quelli dei luoghi di lavoro e di cura; migliorare la compatibilità tra gli orari degli esercizi dedicati allo svago e alla socialità e gli orari di riposo dei residenti.

La casa è un servizio

Crediamo che la casa sia innanzitutto un bene che svolge funzioni di servizio alla persona. La politica per la casa va quindi ricondotta nell’ambito delle politiche di welfare e avere come obiettivo quello di favorire l’accesso a un alloggio adeguato a fasce di popolazione sempre più ampie, commisurato alle risorse del nucleo familiare e, soprattutto per le giovani generazioni, capace di favorire i progetti di vita. Di fronte a un eccesso di offerta di abitazioni che restano spesso invendute o sfitte, e alla presenza di un elevato numero di persone che cercano un'abitazione, è necessario ampliare l'offerta abitativa verso quella fascia sempre più consistente di cittadini che non riescono più a trovare risposte sul libero mercato e allo stesso tempo recuperare il patrimonio sfitto o invenduto.

  • Un approccio alla casa come servizio deve consentire la possibilità di accesso per tutti ad un alloggio in locazione a canone sostenibile, cioè commisurato alle risorse del nucleo familiare. Deve essere stimolata la realizzazione di nuovi alloggi (soprattutto attraverso il recupero dell’esistente), ma anche una gestione indirizzata alla qualità dell’abitare capace di coltivare relazioni positive, stimolare la partecipazione e promuovere forme di coesione sociale sul territorio.
  • Un nuovo patto per la casa - La nuova amministrazione istituirà un tavolo di lavoro per la definizione di un nuovo "Patto per la Casa" finalizzato a coordinare i molteplici soggetti che operano nell’ambito delle politiche della casa. L’obiettivo è quello di costruire le condizioni, economiche, sociali e istituzionali, per sviluppare un’offerta abitativa il più possibile rispondente all’articolata domanda di casa.
  • La Casa nel PGT: residenza sociale e edilizia convenzionata - Le previsioni riguardanti la residenza sociale assumeranno nel nuovo PGT un carattere strutturale non solo nei maggiori ambiti di trasformazione del Documento di Piano, ma anche nelle trasformazioni più diffuse del Piano delle Regole e negli interventi di recupero dell’esistente, per i quali saranno previsti incentivi economici e fiscali.
  • Recupero del patrimonio abitativo di proprietà comunale - Il Comune di Bergamo possiede un patrimonio abitativo di edilizia residenziale pubblica di circa 200 alloggi non utilizzati o sottoutilizzati, sottosoglia o inagibili. Recuperare questo patrimonio è un obiettivo da perseguire per ridurre sensibilmente le lunghe graduatorie di alloggi popolari e, al contempo, sperimentare nuovi modelli di welfare abitativo. A tale scopo una quota variabile di questi alloggi - dal 25 al 30% - potrà essere assegnata in comodato a soggetti del terzo settore che si assumeranno gli oneri per le ristrutturazioni edilizie e con i quali si sottoscriveranno convenzioni per gestire residenze da destinare a categorie specifiche e in primo luogo ai giovani.
  • L'Ufficio Politiche per la Casa e l'Agenzia per la Casa - Il nuovo "Ufficio Politiche per la Casa", oltre alla gestione delle pratiche ordinarie, dovrà farsi promotore di progettualità, attivare finanziamenti e coordinare i soggetti privati che operano nel settore. Su di esso ricadrà la responsabilità di rilanciare l’Agenzia per la Casa del Comune di Bergamo per il raccordo tra domanda e offerta di alloggi privati sfitti.

LA CITTà DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI

La città può essere un "luogo di buona vita" per i bambini se anche per il loro benessere si pensano i luoghi dell’arte e della storia, i luoghi della natura, i luoghi della scienza e della tecnica, i luoghi della cura e della salute e soprattutto gli spazi urbani con i quali hanno un rapporto quotidiano.

  • Attivazione di servizi integrativi dedicati all'ampliamento orari delle ludoteche e alla realizzazione di spazi-laboratorio, aperti soprattutto nel periodo invernale.
  • Sinergie con le scuole per la realizzazione di percorsi formativi integrati con il Piano per il Diritto allo Studio.
  • Progetto di scambio con realtà europee dedicato ai preadolescenti.
  • Progetto "People" per l’educazione alla pace e alla cittadinanza.
  • Progetto "Giococonpoco" con il coinvolgimento di genitori e nonni (centri anziani) e studenti per l’educazione alla sobrietà.
  • Istituzione del "Garante comunale dei diritti dei bambini e dei ragazzi".

Istruzione e diritto allo studio

La promozione del diritto allo studio richiede che la scuola sia valorizzata non solo quale luogo deputato all’apprendimento dei saperi, ma anche quale opportunità per costruire e rafforzare relazioni significative tra i diversi soggetti della comunità. Ciò richiede innanzitutto il miglioramento della qualità dell’offerta formativa, nel rispetto dell’autonomia scolastica di ogni Istituto. Nel contempo, andrà perseguito l’obiettivo di valorizzare le scuole come luoghi primi di contatto dei giovanissimi con gli spazi comuni, con la convivenza e le sue regole, aperti al contributo delle famiglie. Molteplici le azioni che ci prefiggiamo:

1) nell’ambito pedagogico-didattico:

  • Garanzia di interventi di assistenza educativa agli alunni disabili basata su criteri di qualità e di sviluppo del sistema di intervento.
  • Supporto per il servizio psicopedagogico in ogni Istituto comprensivo, a sostegno dei progetti per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali.
  • Supporto e coordinamento dei progetti “extrascuola”, ad integrazione del tempo scuola e a sostegno delle famiglie.
  • Coordinamento e supporto dello “Sportello alunni immigrati”.
  • Sostegno alle scuole a indirizzo musicale e promozione dell’incremento dell’indirizzo nelle scuole primarie.
  • Supporto ai Progetti speciali: Plesso Potenziato, Spazio Autismo, Centro Musica La Nota in più.
  • Indicazione di linee di progetto comune, per il quale prevedere finanziamenti, la cui realizzazione sia affidata alle autonome scelte metodologiche di ogni Istituto.
  • Programma di educazione alla pace e alla non violenza.
  • Realizzazione del Laboratorio di Eta Beta (scienza e tecnica) in collaborazione con l’Università.
  • Valorizzazione e sviluppo delle competenze orientative dello Spazio POI-Informagiovani quale primo concreto livello di prevenzione della dispersione scolastica.

2) nell’ambito organizzativo:

  • Revisione e modifica dei regolamenti di utilizzo, anche temporaneo, degli Istituti scolastici e degli edifici di proprietà comunale, con particolare riferimento alla possibilità di tenere aperta nel tempo pomeridiano extrascolastico almeno una scuola per quartiere.
  • Istituzione di un tavolo di coordinamento tra Comune, Ust, Comitati dei Genitori, Presidenti di Consiglio di Istituto e Dirigenti Scolastici degli Istituti Comprensivi della città per rispondere all’esigenza di scambio di informazioni riguardo all’interazione tra i tempi della città e l’organizzazione scolastica, nonché come luogo di confronto per l’ampliamento dell’offerta formativa in capo al Comune.
  • Sviluppo del progetto "Piedibus".

3) nell’ambito economico:

  • Rivalutazione e ridefinizione dei criteri di assegnazione della Dote scuola regionale per la scuola dell’obbligo;
  • Analisi e ridefinizione dei criteri di erogazione del servizio di ristorazione;
  • Qualificazione dell’offerta nutrizionale dei servizi di mensa e avvio di progetti contro lo spreco alimentare.
  • Garanzia del contributo alle scuole dell’infanzia statali e paritarie.

LA CITTà PER I GIOVANI

L’esperienza delle politiche giovanili del Comune di Bergamo costituisce un importante riferimento. Un obiettivo da raggiungere è poi quello di rendere la città più attrattiva per la popolazione giovanile in un'ottica di riequilibrio demografico e quindi di vivacizzazione della sua vita culturale e di impulso alle nuove professioni.

  • Consolidare e potenziare il servizio "Informagiovani" dello Spazio Polaresco.
  • Mantenere in capo al Comune la regia del tavolo territoriale per l’orientamento e la dispersione scolastica.
  • Promuovere politiche della casa rivolte ai giovani.
  • Potenziare il trasporto pubblico e la mobilità dolce.
  • Supportare la microimprenditorialità giovanile.
  • Attivazione di bandi europei per favorire la mobilità europea dei giovani.
  • Istituzione della leva civica comunale e sviluppo del Servizio civile nazionale.
  • Ridefinizione e potenziamento degli spazi giovanili/centri di aggregazione giovanile.
  • Istituzione dell'Agenzia Eurodesk per offrire anche a Bergamo servizi gratuiti di informazione, promozione e orientamento sui programmi e sulle opportunità offerte ai giovani dall'Unione europea.
  • Organizzazione a Bergamo dell’evento internazionale “Autumn Agorà 2015”.
  • Trasformazione della "Giovani Card" in tessera nominale (con chip, banda magnetica e pin) ed utilizzarla per gli sconti negli esercizi commerciali convenzionati, nei musei, nei teatri, negli impianti sportivi e sulla rete ATB.
  • Creazione di luoghi per l’aggregazione giovanile, anche attraverso il recupero di spazi e immobili dismessi (ad esempio l’Ex-Diurno).

CITTà E NUOVI CITTADINI

La presenza di cittadini immigrati nella nostra città ha determinato nel corso degli anni cambiamenti positivi in vari ambiti culturale e sociali, pur accompagnati da interrogativi e resistenze. La dimensione strutturale del fenomeno richiede ora un ulteriore passo avanti per la realizzazione di una piena cittadinanza di coloro che, portando stili di vita, lingue e culture diversi, contribuiscono quotidianamente alla vita economica e sociale con il loro lavoro, nel rispetto di leggi e regole.

  • Coordinamento dell'accoglienza degli alunni stranieri nelle scuole dell’infanzia e dell’obbligo in collaborazione attiva con Sportello Stranieri Scuola.
  • Coordinamento dei progetti per l’alfabetizzazione linguistica e l’educazione civica degli adulti stranieri gestiti da istituzioni pubbliche e dal volontariato.
  • Impegno a favorire la piena espressione della libertà di culto, sancita dalla Costituzione. La localizzazione di nuovi servizi dedicati dovrà essere determinata, in sede di revisione del PGT, con la finalità di consentirne la migliore accessibilità, evitando situazioni e aree che possano determinare disagi.
  • Promozione di interventi di supporto e riqualificazione nei quartieri a forte densità di popolazione immigrata in collaborazione con le agenzie del territorio e il volontariato.
  • Applicazioni di criteri di equilibrata distribuzione abitativa delle persone immigrate in correlazione con le politiche per la casa (vedi esperienza dell’azienda Casa Reggio Emilia).

LA CITTà DEI DIRITTI

La città dei diritti deve garantire a ogni persona la piena e libera espressione delle proprie scelte in campo religioso, di orientamento sessuale e culturale. L’impegno contro ogni tipo di discriminazione, a partire da quelle nei confronti delle donne, è garanzia di rispetto, libertà e uguaglianza di ogni cittadino.

  • Conciliazione tra lavoro e cura: rilancio del Piano dei tempi e degli Orari della Città
  • Protagonismo femminile: presenza delle donne in tutte le nomine di competenza dell’amministrazione, rafforzamento del ruolo del Consiglio delle Donne e, in generale, degli organismi di parità; realizzazione di uno "Spazio Donna" come luogo di incontro per tutte le donne della città.
  • Sviluppo dei progetti per la salute delle donne migranti in collaborazione con le agenzie del territorio; apertura di uno sportello comunale dedicato alle donne migranti con personale femminile.
  • Contrasto alla violenza sulle donne: vasta campagna di sensibilizzazione contro la violenza domestica, gli stereotipi di genere e la pubblicità lesiva della dignità delle donne. coinvolgendo in particolare le scuole; formazione specifica degli operatori sociali e del personale della Polizia Locale; sostegno e rafforzamento dei centri antiviolenza e delle case-rifugio.
  • Creazione della Casa dei Diritti: un luogo che offra spazi alle associazioni contro la violenza di genere e contro ogni forma di discriminazione, anche sulla base dell’orientamento sessuale.
  • Regolamento per il riconoscimento di tutte le coppie di fatto registrate all’anagrafe per l’accesso ai servizi comunali a parità di condizioni.
  • Rilancio e piena attuazione del Tavolo contro l'omotransfobia.
  • Partecipazione alle campagne nazionali contro la discriminazione e rafforzamento della partecipazione del Comune di Bergamo alla Rete RE.A.DY.
  • Creazione del “Giardino dei Giusti” all’interno di un parco cittadino.

IL GOVERNO: MODI, STRUMENTI E STRATEGIE

La realizzazione delle proposte indicate richiede l’adozione di nuove modalità di lavoro e un protagonismo reale e responsabile del territorio. Si ritiene perciò strategica, quale strumento fondamentale per il governo dei processi e degli interventi, la coprogettazione, già sperimentata in alcuni progetti del terzo settore. L’idea è quella di realizzare un nuovo dispositivo organizzativo per gestire e promuovere il "welfare locale", che sappia individuare, valorizzare e rigenerare risorse. In questo processo si riconosce il fondamentale ruolo dei quartieri come officine di progettazione sociale, di innovazione e di buone pratiche.